Come comunicare meglio, per raggiungere i propri obiettivi?
Conosciamo davvero il nostro cervello?
Probabilmente no. Ma se hai a che fare con un pubblico a cui comunicare….qualche nozione su come funziona ti può sicuramente servire.
Ti voglio parlare del funzionamento del nostro cervello attraverso il libro Neuro-Marketing di Patrick Renvoisé e Christophe Morin.
E’ un libro che ti consiglio davvero di leggere perché parla proprio di come dobbiamo comunicare quando vogliamo vendere un prodotto o un’idea….. Insomma è un libro utile a tutti.
Hai mai sentito dire che la maggior parte di noi acquista su una base emotiva e istintiva e solo successivamente giustifica razionalmente le decisioni prese?
E’ proprio così. Le nostre decisioni e azioni si basano su reazioni emotive, NON su pensieri razionali.
Antonio Damasio fu uno dei primi dottori a registrare che un suo paziente con danni alla regione delle emozioni, aveva forti problemi a prendere decisioni.Nel 1994 ha pubblicato “l’Errore di Cartesio: Emozione, ragione e cervello umano, considerato come uno dei 20 libri che ha cambiato la visione del mondo.
Oggi i neuroscienziati, usando le risonanze magnetiche, l’hanno confermato.
Questo significa che toccando le emozioni di una persona avrai la grande opportunità di influenzare le sue decisioni (ovviamente in maniera positiva….non sto parlando di manipolazioni).
Immagini d’effetto e video, evocano forti emozioni e le emozioni guidano le decisioni.
Ma torniamo al libro di Renvoisè e Morin...
Le ultime ricerche delle neuroscienze rivelano che il cervello umano è fatto di tre parti che agiscono come organi separati con diversa struttura cellulare e diversa funzione.
Il new Brain pensa, elabora dati razionali
Il Middle Brain, sente. Elabora emozioni e sensazioni.
L’old Brain DECIDE. Riceve gli input dagli altri due cervelli e controlla il processo decisionale. E’ il cervello primitivo, quello del tutto o niente. E’ il cervello che guida la nostra sopravvivenza.
Come comunicare in modo efficace quindi per raggiungere l'obiettivo?
Per rispondere alla domanda dobbiamo analizzare le caratteristiche del cervello
C'è un motivo per il quale siamo così attirati dalle immagini. Il nervo ottico è connesso fisicamente e direttamente al cervello primitivo e gli trasmette le informazioni 25 volte più velocemente di quanto non vengano trasmesse al nervo uditivo.
E c'è anche un motivo per cui le immagini rimangono nella nostra mente...soprattutto se le associamo ad una emozione.
Una emozione provoca una reazione biochimica nel nostro cervello che influenza il modo in cui trattiamo e memorizziamo le informazioni. Nessuno di noi probabilmente si ricorda cosa stava facendo una settimana fa. Ma se chiedo :”Cosa stavi facendo l’11 settembre 2001? Probabilmente te lo ricordi.
Ecco il mio consiglio: lavora bene con le immagini puntando ad emozionare il tuo pubblico per comunicare direttamente all’old brain.
Oltre ad attirare l'attenzione e a rimanere in mente, come sottolineo in questo video, le immagini fanno da ponte. Sono il mezzo più adeguato come ponte per superare il gap di contatto tra utente spesso sconosciuto e brand. Una immagine evoca ricordi e legami, porta l’utente ad immedesimarsi e quindi ad avvicinarsi al brand.
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